di Isotta Boccassini
In pochi possono dire di non conoscerla.
Quando in Versilia si parla di eventi moda, shooting e passerelle, il suo nome è fra i primi a saltare fuori.
Sonia Paoli, classe 1975, ha deciso di dedicare la sua vita a due famiglie: quella composta dal marito Alessandro e i figli Federico (14) e Filippo (5); e quella della Also Eventi, la sua agenzia di moda nata 15 anni fa, che con successo opera in tutta Italia.
L'abbiamo intervistata in esclusiva per i nostri lettori.
Chi è Sonia Paoli?
Sonia è sempre stata una ragazza molto ambiziosa. Adoro i bambini, infatti ho studiato alle magistrali. Poi mi sono appassionata al mondo del diritto, così mi sono laureata in giurisprudenza. Ma la mia vera passione è sempre stata la moda: dopo aver fatto la modella, ho scoperto che la mia indole è quella di organizzare eventi moda, facendo quello a cui oggi dedico la mia vita. Essere laureata in diritto per me è comunque molto importante: conoscere i propri diritti e doveri è fondamentale anche nel mio lavoro.
Descriviti con tre aggettivi.
Iperattiva, perfezionista, estroversa.
Come è nata la tua passione per moda e bellezza?
Mia madre quando avevo 15 anni trovò un volantino nella cassetta della posta. Era una pubblicità che promuoveva un corso per diventare fotomodella e indossatrice. Così andai a Montecatini dove una top model milanese selezionava giovani ragazze. Da quel momento è nata la mia passione per questo mondo.
Ma da persona ambiziosa fare solo la modella non mi bastava, quindi ho iniziato con i primi clienti ad organizzare eventi. Vedevo che che mi riusciva molto bene. Era davvero nelle mie corde. Mi sono sentita subito dotata per il mondo imprenditoriale, avendo un grande carisma e le classiche doti che appartengono ai leader. Diciamo che in poco tempo da giocatore sono diventata allenatore, come nel calcio. Ad ogni modo continuo a fare ancora la modella, ma è nell'organizzazione che trovo la mia massima soddisfazione.
Come sei sopravvissuta al Covid a livello lavorativo?
Da 80 eventi l'anno organizzati per brand importanti, mi sono ritrovata improvvisamente a non fare niente, chiusa in casa. Sono sempre stata una persona abituata a viaggiare e a socializzare. E' stato un trauma inizialmente. Ma poi ho reagito: ho creato un format web dedicato alla cucina; presentazioni online di modelle, corsi di portamento gratuiti e molto altro. Ho provato, ma devo ammettere che il mio lavoro prevede la socialità, invitare persone a eventi e fare pubbliche relazioni, mi sono adeguata per non rimanere senza lavoro. Queste soluzioni per me sono molto asettiche, ma in quel momento è stata l'unica soluzione valida per rimanere sul mercato.
Come ti trovi a lavorare in Versilia?
La Versilia è meravigliosa per chi sa lavorare, ma devo ammettere che ognuno pensa al suo orticello. C'è poca collaborazione tra comuni, mancano i grandi eventi che ci sono invece in Riviera Romagnola. Prevalgono eventi di nicchia e purtroppo si lavora solo in stagione. Fuori puoi lavorare tutto l'anno, con tensostrutture, nei centri commerciali. Quello che non abbiamo da invidiare a nessuno sono sicuramente gli scenari e location uniche e la possibilità di organizzare eventi top con brand di altissima qualità. Questo è molto prestigioso e arricchisce senza ombra di dubbio il nostro portfolio.
Quale consiglio ti senti di dare ai giovani?
Vaccinatevi. Questo è quello che consiglio anche alle giovani ragazze della mia agenzia. E' l'unico modo per salvaguardarci e uscire da questo tunnel.
Poi consiglio di non prendere scorciatoie, la strada è sicuramente più difficile, ma alla fine il successo sarà sicuramente più meritato e duraturo.
Prossimi progetti?
Un grande tour in Italia con il mio truck per un marchio molto importante. Sono scaramantica e non vo dirò qual è. Questo progetto era stato stoppato causa covid, ma lo riprenderemo a breve. Poi un programma televisivo sulla piattaforma sky: un programma dedicato alla moda e non solo.
Raccontaci qualcosa della tua famiglia.
La mia famiglia è il più grande successo. Sono parte integrante della mia vita e del mio lavoro.
Penso che si possa lavorare ed essere madre, non è necessario stare a casa e astenersi dal lavoro per essere un buon genitore. I figli devono avere delle mamme felici e non tristi e insoddisfatte. Ho sempre portato i miei bimbi con me. Pensate che Filippo ha perso il cordone ombelicale durante un evento alla Fortezza da Basso, mentre Federico stava facendo i compiti.
L'altra è la family Al.so, le mie ragazze e collaboratrici che mi seguono da tantissimi anni: il bilancio è molto positivo ho incontrato e formato persone stupende, che tutt'ora sono al mio fianco dopo anni.